
Disorientamenti esistenziali e indirizzi controtradizionali in Cavalcare la Tigre e altre opere
di L.M.A. Viola
“Cavalcare la Tigre, sotto certi aspetti, riflette la mia stessa via; le massime e gli orientamenti in esso indicati sono anche quelli che, in genere, mi sono sforzato di seguire nella mia esistenza”. [Evola J., Il Cammino del Cinabro, Milano 1972, pag. 208].
L’opera di L.M.A. Viola fonda su una pluridecennale esperienza in diverse tradizioni spirituali ed anche su una vasta e diretta conoscenza del perennialismo e del tradizionalismo. Da almeno due decenni la sua azione si è incentrata sulla regolarità tradizionale e sui corretti processi che formano l’uomo religioso e lo rendono partecipe delle tradizioni spirituali divine. Questo indirizzo lo ha portato ad approfondire tutte quelle forme di deviazione o di sviamento dalla spiritualità tradizionale autentica che, nella contemporaneità, sono sempre più diffuse, dal comune neospiritualismo al revival delle antiche religioni, ai vari tradizionalismi extratradizionali o agli indirizzi ecumenici di varia natura. Nel contesto di tutte le azioni volte a riprodurre il sacro, il religioso, il misterico in modo errato e persino a rovescio, ovvero secondo l’individuo e in funzione dell’individuo, svolge un ruolo significativo il tradizionalismo evoliano e ciò che da esso si è sviluppato come evolismo. Si tratta di un fenomeno assai subdolo, capace di coinvolgere e sviare anche personalità dotate culturalmente e intellettualmente, le quali però cedono alla prosa fascinosa di Evola e agli allettamenti titanici che essa fomenta, con la gratificazione e il senso di potere che produce.
In questo libro L.M.A. Viola focalizza la sua attenzione sull’essenza dell’opera evoliana e sul fenomeno deviato dell’evolismo che ne deriva, caratterizzato da un preciso individualismo titanico e da un approccio alterato e sviante alle tradizioni spirituali autentiche. In modo particolare è nel libro Cavalcare la Tigre che Evola ha sintetizzato la sua posizione esistenziale ed operativa, in questo testo egli descrive la “sua via”, ovvero la condotta che ha sempre seguito nella sua ricerca spirituale individuale, nel tentativo di risolvere il problema dell’io e dell’esistenza.
“Quanto dimostreremo nel corso della trattazione è la natura individualistica e titanica dell’opera svolta da Evola, in particolare degli insegnamenti e degli orientamenti che egli ha raccolto in Cavalcare la Tigre. Avremo modo di rilevare che in Evola vi è stata una persistente condotta titanica, che ha caratterizzato tutto il suo itinerario esistenziale fino alla conclusione della sua vita.” Così l’autore introduce il suo studio e nel corso dell’ampio, articolato e approfondito esame che svolge non trascura alcuna parte del pensiero e degli indirizzi esistenziali evoliani.
Il libro sulla “via di Evola” si rende necessario perché l’influenza degli insegnamenti evoliani ha segnato profondamente e tuttora segna coloro che si accostano agli “studi tradizionali”, ma, soprattutto, costituisce dei veri e propri seguaci della via della tradizione secondo Evola, i quali vengono sviati dalle autentiche tradizioni spirituali per essere circoscritti all’illusione titanica prodotta dall’evolismo. A partire dal fondamentale concetto che la “Tradizione” non può essere secondo Evola o secondo Guénon, né secondo nessun altro individuo determinato, il libro dimostra che è completamente inappropriato accostarsi alle tradizioni spirituali secondo modi contrari alle tradizioni stesse. I riferimenti corretti alle fonti, alle scritture positive, alle varie codifiche e ai commentari hanno consentito alle tradizioni di conservarsi nel tempo, per giungere fino a noi, il loro deposito, di origine divina e sovrannaturale, deve essere approcciato con assoluto rigore tradizionale, osservando le procedure codificate nei millenni e trasmesse da autentiche autorità spirituali.
Ad ogni piè sospinto il fascino dell’antico e le suggestioni che evocano figure eroiche, vie iniziatiche, insegnamenti misterici e così via, portano a costituire visionarie concezioni sedicenti “tradizionali”, le quali, a ben vedere, presentano in sé evidenti contraddizioni e veicolano di fatto modalità extratradizionali o antitradizionali.
L’Autore si concentra sugli aspetti fondamentali dell’opera evoliana, a partire dall’impostazione del problema esistenziale fatta da Evola e dalla sua definizione della figura dell’ “uomo della Tradizione”. Nelle proposte esistenziali operative evoliane sono presenti molteplici tranelli: dalla confusione fra lo psichico e lo spirituale, alla confusione fra titanismo ed eroismo, vi è poi l’illusorio superamento di teismo e ateismo che sfocia in un ateismo di fatto; anche il tentativo di superamento della morale e del peccato di stampo cristiano ha un carattere ingannevole, così come la volontà di fondare sulla “propria legge”; determinanti sono poi gli errori cruciali nell’impostazione della concezione della persona e la confusione fra persona ed individuo, per giungere infine all’impostazione completamente individualistica che caratterizza ogni indirizzo evoliano.
L’esame approfondito svolto dall’Autore svela tutta l’inconsistenza metafisica e la mancanza di tradizionalità della “via operativa” proposta da Evola. Inoltre egli mette in luce i limiti e gli errori in essa impliciti, suffragati dalle critiche e dai giudizi negativi rivolti alle posizioni di Evola da vari autorevoli scrittori tradizionali. L’esame dei commenti elogiativi ed incensatori, che sono stati espressi nei confronti dell’opera di Evola dagli anni ’60 sino alla contemporaneità, evidenzia come, in mancanza di una conoscenza tradizionale realizzata, integralmente metafisica, si dicono cose e si assumono posizioni che denotano la soggezione all’inganno evoliano.
Il libro di L.M.A. Viola, dopo un’ampia pars destruens, si chiude con la pars construens. Egli indica quali siano gli indirizzi e le condotte che l’uomo attuale deve seguire per non soccombere alla crisi dissolutiva in corso. L’uomo deve essere “aiutato” a ricostituire il suo stato religioso, seguendo le procedure tradizionali regolari, al fine di integrarsi nelle autentiche tradizioni spirituali. Oggi, come sempre, la guida inerrante si trova nelle autorità legittime e regolari delle religioni tradizionali, allo stesso modo la risoluzione del problema dell’io e dell’esistenza ha la sua base nel recupero dell’animo dell’uomo al suo stato religioso teofanico, in modo che tutto l’uomo possa compiere un itinerario realizzativo regolare all’interno di un contesto rigorosamente rituale e sacrale. È dunque di fondamentale importanza integrarsi correttamente nelle religioni tradizionali per avere lo stato e i mezzi per affrontare la dissoluzione finale in atto. Per giungere a tanto è necessario superare qualsivoglia individualismo titanico, trovando nella disciplina religiosa interiore e nell’azione sacra militante, la via per una realizzazione spirituale autentica, coniugata al compimento della massima azione benefica per l’umanità.
pp. 496, formato 17×24, brossura, 32,00 €
Sommario
Introduzione
- Le origini dell’individualismo evoliano
- Metafisica dell’individualismo
b.1. Essere Assoluto e origine principiale dell’individuazione
b.2. L’ignoranza metafisica e la costituzione dell’individualità animica e dell’esperienza somatica
b.3. L’ignoranza metafisica e l’illusione del Sé Universale e dell’ego individuale
b.4. Alla radice dell’individualismo
b.5. Una forma specifica di individualismo: il titanismo
b.6. Titanismo ed eroismo in ambito greco e romano
b.7. Individualismo e titanismo nella modernità
b.8. Individualismo e titanismo in Julius Evola
Capitolo I
Le basi filosofiche
della via operativa evoliana
-
- L’impostazione erronea del problema “esistenziale”
- L’uomo della Tradizione: l’illusione di essere se stessi e fondare sulla propria legge
- L’illusorio superamento di teismo e ateismo
- L’uomo della Tradizione alla prova di sé: la presunzione di invulnerabilità
- L’equivoco dell’apollinismo dionisiaco
- Tradizione e controtradizione nelle proposte operative di Evola
- Evola e l’utilizzo della tradizione ermetica nella “sua via”
- Sul non agire, l’azione eroica e il presunto superamento della morale e del peccato
- Evola, Crowley e l’incomprensione della natura del “peccato”
l. L’uomo differenziato e l’illusione della libertà
Capitolo II
Limiti, errori e deviazioni
nelle proposte operative ed esistenziali di Evola
- Errori relativi all’impostazione della dottrina della persona
a.1. Individuo e persona, una distinzione fondamentale
a.2. La metafisica della persona e dell’individuazione: il senso della dignitas hominis
a.3. Evola su personalità e individualità
a.4. Lo stato eroico e la sottomissione a Dio
a.5. La pena dei superbi ribelli in Virgilio e in Dante - Il fraintendimento delle forme e dei simboli delle tradizioni spirituali e lo sviamento dalle procedure realizzative regolari
- La “Tradizione” secondo Evola e lo sviluppo dell’individualismo tradizionalista evoliano
- Evola e l’inversione dei retti rapporti fra contemplazione e azione
- Evola, il Tantra, la “sua via” e la confusione sull’Essere
- L’uomo della Tradizione e l’iniziazione: dall’egoità titanica all’estinzione di ogni egoità
f.1. La definizione della natura dell’iniziazione
f.2. Dall’iniziazione spirituale all’iniziazione suprema: oltre ogni egoità
f.3. I limiti di Evola relativi alla conoscenza dell’io e al decondizionamento dell’essere
f.4. Gli equivoci di Evola sull’iniziazione regolare
f.5. Evola, tra neospiritualismo e pseudoiniziazione
f.6. Le esperienze pseudoiniziatiche dell’uomo differenziato
f.7. Il disprezzo della mistica cristiana e la proposta di una via “migliore” - Un approccio fallace al senso della morte e al suicidio
g.1. Errori e confusioni sulla morte e sulla disposizione al post mortem
g.2. Il problema del suicidio e i limiti dello pseudostoicismo di Evola
g.3. Empietà e posizioni controreligiose per avvalorare il suicidio
g.4. La risposta impropria al problema dell’esistenza e della scelta di tipo di vita
Capitolo III
I punti fondamentali di Cavalcare la Tigre e dell’opera di Evola
-
- L’opera extratradizionale di Evola
- La metafisica integrale e la ribellione degli Kshatriya
- L’incomprensione e il disprezzo dell’exoterismo tradizionale
- Il problema esistenziale e la via pratica per affrontarlo: Cavalcare la Tigre
d.1. L’impostazione del problema
d.2. Le linee della pratica extradizionale indicata da Evola e la presunta via supertradizionale
d.3. Debolezza titanica e illusioni vanagloriose alla radice delle proposte operative evoliane
d.4. Incomprensione delle civiltà tradizionali e disorientamenti esistenziali
d.5. L’illusorio riferimento alla “dottrina interna” di carattere preformale e supertradizionale
d.6. Favorire le forze del male e l’avvento conclusivo della controtradizione
d.7. L’uomo della tradizione fra alienazione e sincretismo individualistico
d.8. Normalità e “anormalità” dell’umanità e delle tradizioni
d.9. L’incomprensione della fine del ciclo umano e della palingenesi universale - Pregiudizi sommari e ostilità verso la luce spirituale proveniente da Oriente
- La contrarietà verso la continuità della generazione sacra della stirpe
- L’illusione del “problema esistenziale” individuale e la confusione del reale con l’irreale
- L’individualizzazione delle tradizioni e il tradizionalismo individualistico di Evola criticato da Seyyed Hossein Nasr
- Lo sviamento degli uomini dalle loro tradizioni e dalla possibilità di realizzare la loro vera personalità spirituale
l. L’illusione della “Nuova Oggettività” e la disumanazione dell’individuo radicale
Capitolo IV
Esami, valutazioni e giudizi su Cavalcare la Tigre
- Il primo periodo: gli anni ̕ 60 e ̕ 70
- Il secondo periodo: gli anni ’80
- Il terzo periodo: anni 2000 e primi anni ’10
- La contemporaneità
Capitolo V
Gli sviluppi degli indirizzi e delle proposte operative contenuti in Cavalcare la Tigre
- Come sopravvivere alla Modernità: soluzioni illusorie e svianti
- Cavalcare il Kali Yuga: una via del guerriero a rovescia e l’illusione della liberazione dall’età oscura
- Il Soggetto Radicale: il completamento e la radicalizzazione della proposta esistenziale presente in Cavalcare la Tigre
c.1. Postmodernità ed avvento del Soggetto Radicale
c.2. Il racconto del Soggetto Radicale
c.3. La scorretta interpretazione del Sole di Mezzanotte e la deviazione dall’escatologia tradizionale
Capitolo VI
La guida infallibile delle tradizioni spirituali autentiche e la retta condotta esistenziale nel tempo della crisi finale dell’umanità
- Julius Evola e la “sua via”: un modo improprio di risolvere il problema dell’io e dell’esistenza
- I limiti dell’itinerario esistenziale evoliano e delle sue proposte per i tempi ultimi: la vera natura di Cavalcare la Tigre
- L’azione primaria da svolgere: recuperare l’uomo al suo stato religioso
c.1. La natura religiosa dell’uomo e la sua funzione civile teofanica
c.2. L’origine e lo sviluppo dell’ateismo nell’antichità
c.3. Le reazioni all’ateismo nell’antichità fino al magistero di Cicerone
c.4. L’ateismo dall’antichità al periodo moderno
c.5. I caratteri fondamentali dell’ateismo postmoderno
c.6. Aiutare l’uomo a non soccombere alla dissoluzione finale in corso - Alcune direttive generali per evitare ogni approccio improprio alle religioni tradizionali e alla costituzione dell’uomo religioso
d.1. L’impostazione della retta integrazione in un’autentica tradizione spirituale
d.2. Superare l’individualismo titanico presente nell’evolismo
d.3. Alcuni errori nella prassi volta a ripristinare lo stato religioso dell’uomo
d.3. 1. La costituzione del proprio percorso individuale
d.3. 2. Le diverse forme dei ricercatori spirituali irregolari
d.3. 3 La via esteriore del tradizionalismo - La sola via che l’uomo attuale deve seguire: la partecipazione regolare alle tradizioni spirituali autentiche
e.1. Evitare il disorientamento tradizionalista ed integrarsi in contesti religiosi autentici
e.2. Dedicarsi alla disciplina religiosa interamente per conseguire la piena realizzazione dell’Essere - Compiere una vera azione religiosa tradizionale militante in tempi apocalittici