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I fondamenti antropologici della pietas
1. Origine e natura divina dell’animo dell’uomo L’uomo, inteso nella sua forma determinata e sensibile, costituisce la teofania del Dio supremo in questo mondo. Secondo la tradizione in principio vi è Ianvs, che è da intendere anche come Animvs Svpremvs, da esso procede Satvrnvs, l’Animvs Primvs, a sua volta da Satvrnvs dipende Ivppiter in quanto Animvs Mvndi, il quale può essere considerato anche come il Signore egemonico del mondo manifestato. Infine da Ivppiter procede direttamente, ex Deo, l’animvs hominis, o altrimenti l’animvs vivens dell’uomo sensibile determinato, nel quale risiede il principio di identità e individuazione del singolo soggetto umano. Mediante l’animo l’uomo permane nell’Essere di Dio ed inoltre esercita l’egemonia sul mondo individuale, sulla persona microcosmica. L’animo dell’uomo costituisce perciò un preciso grado di immanenza teofanica dell’Animo Supremo, con il quale condivide la stessa natura e nel quale sussiste la sua identità suprema permanente. Nella tradizione religiosa e filosofica, l’animo è considerato syngenes a Dio, congenere alla Sua natura, la sua costituzione è stabilita contestualmente alla costituzione di Dio quale Ente Principiale Universale. L’animo dunque è della stessa sostanza di Dio ed è connaturale ad Esso, il suo centro, il suo fondo coincidono con Dio stesso, dal quale l’animo determinato