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I fondamenti della disciplina della liberazione attraverso la via della volontà eroica • 3
L’Uno è “onnipotenza padrona di se stessa”, per questo è ciò che vuole in rapporto agli enti, ma in Se stesso è “maggiore di ogni volere” determinato, perché altrimenti sarebbe “così” e “così”, dunque il volere determinato è dopo l’onnipotenza dell’Uno. Proprio per il fatto che l’Uno non è “così”, non ha un’essenza determinata, per cui trascende la libertà determinata e anche l’autarchia e la “padronanza di Sé”. “Ma l’Essere, che è assolutamente ciò che è e non è distinto dalla sua essenza, in quanto è quello che è ed è padrone di sé, non è relativo ad altro, perché è ed è essenza. E a lui, in quanto è primo nell’ordine dell’essenza, è dato di essere padrone di sé. Colui che rende libera l’essenza e per natura è evidentemente liberatore ed è detto perciò «creatore di libertà», a chi (se è permesso di esprimersi così in generale) dovrebbe essere servo? Forse alla sua stessa essenza? Ma anche questa ha da Lui la sua libertà ed è dopo di Lui come un atto e in questo atto lo facciamo consistere, neppure in tal modo Egli sarebbe diverso da sé, né sarebbe padrone di sé in quanto origine dell’atto, poiché Egli