Nel Repubblica[1] Platone tratta del metodo attraverso cui si individua la natura della giustizia, per definire che cosa sia giusto relativamente ad un dato è necessario conoscere prima la natura di questo ente, ma, in particolare, qual è l’attività propria della sua essenza. Allora, quando si dice che solo un’anima giusta attua pienamente la sua natura e compie una vita beata ed onesta, il discorso, impostato in un dato modo, individua la natura dell’anima, l’attività specifica che le corrisponde ed anche qual è la sua funzione propria. Se si tratta di un ente animale, ad esempio il cavallo, pare chiaro che solo il cavallo può attuare la funzione cavallo, inoltre si evidenzia che il cavallo è pienamente in atto quando la sua natura viene espressa nella sua funzione senza impedimento, lo stesso discorso può essere fatto per gli occhi o le orecchie del cavallo o di un altro animale. Se ne deduce che la funzione specifica di un dato oggetto è quella che solo esso riesce a svolgere e comunque, fra oggetti simili, è quello che riesce ad esprimere questa funzione nel modo più eccellente. Il discorso platonico porta ad individuare che ciascuna cosa è, in qualche modo, portatrice di



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