Studio di storia e di psicologia religiosa

di Pierre Boyancé

Nell’opera di Cicerone, il Sogno di Scipione occupa un posto del tutto singolare. … per una volta Cicerone è stato poeta tanto quanto Platone. Una volta è riuscito, lui, l’arguto ed eloquente romano, a mettere a tacere la sua terribile abilità, a elevarsi alla gravità e alla meditazione.
Il Sogno di Scipione è quest’opera sorprendente, dove per una volta la musica ciceroniana fa eco all’armonia delle sfere. Non pensiamo, all’inizio di questi studi, di nascondere la nostra ammirazione per la flessibilità di questo genio, che ha saputo trovare in se stesso contro se stesso le risorse di una tale grandezza.
Attraverso queste poche pagine tremolanti e pie, Cicerone, nella storia delle idee religiose dell’antichità, si trovò a diventare un testimone non meno importante e non meno influente dello stesso Virgilio.
…se il Sogno si è conservato nella sua interezza, è perché gli antichi lo avevano giudicato degno di un commento erudito e devoto come gli stessi miti di Platone, ed è secondo i metodi e con i mezzi della dottrina neoplatonica che Macrobio ha composto l’opera che ha permesso al Sogno di giungere sino a noi.
… Il Sogno di Scipione è un’opera profondamente romana. L’idea di concedere l’immortalità,  non per una qualche impresa favolosa, non per una qualche virtù eroica e solitaria, ma per lo zelo volto a guidare le città umane, è proprio ciò che ci si potrebbe aspettare da un romano. L’intero universo si espande come un impero, dove Dio provvede all’ordine. Nella grandiosa evocazione dell’armonia delle sfere, ciò che incanta un romano è soprattutto questa distribuzione di tutte le cose, queste sfere che si susseguono ognuna al proprio posto, questo sole che esercita la sua supremazia.
…gli antichi non attribuivano all’immortalità personale la stessa importanza che le diamo noi. Molto più decisiva per loro era la credenza per cui quest’ultima non era che il corollario, la credenza della presenza nell’uomo di qualcosa di divino, e questa profonda convinzione non ha mai subito alcuna eclissi.
Cicerone, scrivendo il Sogno di Scipione, dà una vivida espressione alla fede nell’immortalità personale. Ma questo … perché, prendendo in prestito dal maestro riconosciuto da tutti … il suo ideale di somma saggezza, da Platone la sua idea di perfezione, in quel momento si lasciò persuadere a seguire Platone fino alla fine della sua strada che portava fino al cielo.

 

Pierre Boyancé (1900 – 1976) Professore all’Università di Bordeaux (1928-1944), poi a Parigi (1945-1960); dal 1960 al 1970 direttore della Scuola francese di Roma.
Modesto e sagace cultore dell’antichità non solo dal punto di vista letterario e filologico, ma anche filosofico e religioso, ebbe l’audacia di denunciare “paradossali omissioni”, interpretazioni errate o anacronismi (come nel caso di J.P. Sartre su Epicuro) di una “scienza delle religioni” che, come lui diceva, doveva partire dall’essere una “storia delle religioni”. Ci lascia una lezione di integrità intellettuale, dando un avvertimento contro la tentazione “di ritornare (scrisse) all’atteggiamento di quei secoli che non erano in grado di concepire il passato se non a propria immagine”. Non disdegnava di pubblicare opere per gli studenti, sempre con la stessa preoccupazione pedagogica di esporre semplicemente, in tutta onestà intellettuale, ciò che i testi ci permettono di comprendere. Il rispetto per il testo e l’autore è una condizione sine qua non della filologia.
Tra le sue opere: La religione di Virglio (1963, tr. it. 2018), Le culte des Muses chez les philosophes grecs (1937); Lucrèce et l’épicurisme (1963); Études sur l’humanisme cicéronien (1970); Études sur la religion romaine (1972).

pp. 184 – F.to 15×21 – brossura cucita – 19,00 €

Sommario

PREFAZIONE

Testo e traduzione

CAPITOLO I – L’idea del mito e Cicerone

  1. Cicerone non deve a Posidonio l’idea del suo mito; critica delle ipotesi di Corssen, Norden, Badstübner, W. Capelle
  2. Come Cicerone concepì l’idea del suo mito; la sua relazione con il De republica; le influenze di Platone, Eraclide Pontico, Ennio e le reazioni personali dell’autore

 

CAPITOLO II – Idee sul mondo

Il ruolo svolto nel mito dalla contemplazione dell’universo

  1. L’ordine dei pianeti. Non vi è nulla di particolarmente posidoniano
  2. La teoria dell’augé tra gli Stoici e il problema del cielo. La Via Lattea in Posidonio. La nozione dell’αὐγή in Crisippo e in Posidonio. Le due teorie sulla sfera delle stelle fisse. Cicerone nel Sogno non segue Crisippo e Posidonio 
  3. Il sole spirito del mondo. Importanza religiosa dell’idea. Non è stata professata da Posidonio; critica delle ipotesi di Reinhardt; il suo ruolo fondamentale nel sistema di Cleante. Le sue origini presso i Presocratici, specialmente Eraclito e i Pitagorici. I suoi legami con la dottrina dell’armonia delle sfere. Apollo, dio solare
  4. La formula musicale dell’armonia delle sfere. Popolarità di questa teoria. Diodoto e Cicerone. Posidonio non è la fonte di Cicerone. Analisi della formula ciceroniana
  5. L’universo è un tempio

 

CAPITOLO IIIIdee sull’anima e l’immortalità

  1. Natura e immortalità dell’anima. Platone è la fonte diretta di Cicerone
  2. L’origine celeste dell’anima. Cicerone si muove nella cerchia delle idee pitagoriche e platoniche. Possibile influenza dell’Antica Accademia
  3. La Via Lattea, la dimora degli eroi. Cicerone deve l’idea a Eraclide Pontico. È probabilmente pitagorica
  4. L’immortalità degli uomini di Stato. L’idea è di origine platonica, ma da Platone a Cicerone, questa ha vissuto e si è arricchita; tracce di un’elaborazione monarchica

 

CAPITOLO IVLa gloria e il grande anno

  1. Il tema della vanità della gloria. Critica delle ipotesi di Usener, Carlo Pascal, Volkmann, R. Harder. Gli stoici e la gloria; evoluzione della loro dottrina. Cicerone cambiò sotto l’influenza delle circostanze
  2. Il grande anno. L’idea è di origine orientale? ellenica? È probabile che in ogni caso fosse abbastanza comune nell’entourage di Cicerone. Forse la deve più precisamente a L. Tarutius Firmanus

 

Conclusione

Il misticismo del Sogno è romano e platonico. Platone presentava un’idea religiosa della filosofia, ereditata dai Pitagorici. Si è più o meno imposta alle varie scuole. Non si deve esagerare l’importanza dell’immortalità della persona

  1. Index auctorum veterum
  2. Index auctorum recentiorum