Per esaminare la concezione fondamentale della libertas, è bene trattare prima della natura della dignitas, ossia della qualità propria del dignvs. Il termine dignvs può essere scomposto in modo preciso, distinguendo la radice deic-, deig-, nella quale è presente il significato di splendere, effulgere, illuminare, dalla desinenza nvs, la quale, in senso lato, richiama desinenze analoghe, che hanno il senso di intelletto, intelligenza, per cui la composizione deig-nvs significa “ciò in cui splende l’intelletto”. La radice deic– è presente anche in dic-ere, verbo che ha il significato di mostrare, esprimere, evidenziare, e nella parola decens, ovvero deic-ens, che sta per splendore, effulgenza, attuazione dell’ente. È decente ciò che evidenzia, esprime e rende trasparente, effonde il vero essere, in senso lato è decente il virtuoso, il quale esprime, mette in luce la potenza interiore dell’essere. Il termine dignvs indica lo stato di attualità dell’essere proprio dell’animo, ovvero dell’intelletto, per cui è veramente dignvs quell’animvs la cui essenza intellettiva è in atto. Nel dignvs la luce dell’intellezione effonde dall’essere proprio dell’animo, in modo indiretto si dice che il soggetto è degno perché possiede un’evidente statvs dell’essere che va riconosciuto attribuendogli un onore ben preciso. La dignitas è la qualità del dignvs, è



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