L’uomo vivente, in quanto anima razionale unita al corpo, può realizzare un primo grado di liberazione della volontà, e quindi acquisire la completa capacità di autodeterminazione psichica, esclusivamente al momento in cui non sussiste più nella volontà alcun condizionamento sensibile e alcuna determinazione pas­sionale da parte del corpo o di oggetti esteriori, e, più in generale, da parte di fini esteriori che non siano il suo essere proprio. Questo risultato equivale alla virtvs della prvdentia, l’elevazione nella quale è soluzione dell’anima dalle limitazioni della vita morta­le corruttibile. La prvdentia è la virtù propria dell’anima ancora associata, ma non più vincolata, al corpo, è una virtù che fonda sulla scienza di sé e sulla scienza del bene e del male relativamente all’azione contingente. Grazie alla prvdentia l’anima realizza la libertà relativa all’uomo psichico polare, il quale risulta così capace della prima vera libertà di determinazione e dell’esercizio del libero arbitrio. Nella prudenza l’anima prende effettivamente possesso di ciò che è in suo potere in quanto ente razionale. Prima di questo stato virtuoso l’anima era determina­ta da altro, in grado diverso, e non esercitava pienamente il suo potere proprio, inerente alla ratio essenziale separata dalla corporeità. La prvdentia si realizza attraverso l’impassibilitas



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