Origini e fondamenti della via religiosa romano-italiana 

di L.M.A. Viola

L’opera La Religione degli Italiani non è il solito manuale redatto servendosi del metodo storico-critico o degli altri metodi propri alla pseudoscienza profana, non è neanche il comune libro sulla “religione romana” che elenca nell’ordine Dei, sacerdoti, culti pubblici e privati, istituzioni civili, ecc., e tratta delle diverse fasi storiche che la religione di Roma ha attraversato con le sue “trasformazioni”, … non è il frutto di uno studio asettico, “neutro” e astratto, dell’oggetto “religione”, … è invece un’opera che deriva dallo stvdivm religiosvm tradizionale. Questo stvdivm è un processo operativo e realizzativo che integra il soggetto conoscente nell’oggetto da conoscere, perciò permette ad esso l’esperienza diretta della materia studiata. Lo stvdiosvs religiosvs si assimila all’essere stesso dell’oggetto di studio, fino al punto in cui si costituisce propriamente la realizzazione vivente del conosciuto, in questo caso della religione romana intesa come res divina.

… Occorre affermare, sin dal principio, che qualsivoglia metodo di approccio profano o umano alla religione è completamente inadatto per conoscerne la natura ed esplicarla, per definirne la verità, le dinamiche, la prassi operativa e realizzativa. L’approccio umano e profano alla religione è illusorio, la “ricerca” di una quantità crescente di dati esteriori relativi all’oggetto religioso, dati che peraltro vengono esaminati con metodi critici e analitici inadeguati, non potrà mai dare, in alcun caso, la conoscenza dell’essenza della religione.
L’accesso alla religione deve avvenire secondo l’essenza della stessa, occorre considerare innanzitutto la sua realtà sovraumana, sovrannaturale e ineffabile, una realtà coglibile solamente con la pura intellezione sovrarazionale, la quale permette l’intuizione dei fondamenti divini, eterni ed immutabili, di ciò che appare nel piano dei fenomeni e del tempo.
 
L’opera La Religione degli Italiani è … il risultato di una conoscenza esperienziale della religione, realizzata e fatta esistenza…, è il risultato dell’applicazione del metodo religioso tradizionale e dunque dell’ascesi nello stvdivm realizzativo, essa ha il suo principio nella trattazione della Natura dell’Essere Divino Integrale, per cui tutta l’esposizione della religione fonda su ciò che costituisce la Realtà Divina Assoluta, della quale la religione è espressione funzionale teofanica.
 
… Un elemento peculiare è costituito dalla concentrazione sulla dimensione interiore e spirituale della religione romano-italiana, con particolare cura della disciplina operativa e realizzativa … parti del tutto trascurate o negate da gran parte degli studiosi profani che si limitano a studiare la religione romana nella sua specifica forma ritualistica, [da cui ne deriva che] la religione romana non avrebbe avuto alcuna necessità di elaborare una precisa mitologia, né, tanto meno, una teologia, risolvendosi tutta la sua procedura nella pratica formale dei riti sacri. … Pertanto dalla disciplina religiosa romana sarebbero da escludere ogni partecipazione interiore dell’uomo religioso al culto, così come ogni adesione della coscienza e ogni tensione spirituale, per non dire di ogni disposizione mistica e dunque anche ogni prassi iniziatica, ma così facendo si compie un grosso fraintendimento. I comuni studi profani sulla religione romana sono molto riduttivi, esteriori e superficiali, quanto viene descritto da diversi studiosi, sulla base di una grande mole di dati e documenti, non corrisponde all’interezza della religione romana, per lo più si tratta solo della sua scorza, delle sue apparenze esteriori, dei suoi accidenti, [ma] esiste ben altro al di là del ritualismo civilistico formale ed esteriore …
[Per Virgilio] Enea è il pio per eccellenza, egli mostra quale sia la disciplina interiore che l’uomo religioso romano deve svolgere in ogni momento della sua vita, indipendentemente dal compimento di alcuni riti formali specifici. Attraverso la sua condotta esemplare, Enea rivela mirabilmente quale sia l’ascesi spirituale romana, grazie alla quale l’animo ascende ai diversi gradi dell’iniziazione, fino a realizzare la sua completa divinizzazione, la quale costituisce il culmine e lo scopo finale di tutta la pietas. Grazie alla sua disciplina interiore l’animo virtuoso romano compie in modo pio il suo ufficio provvidenziale fino a raggiungere la completa integrazione nella stessa sostanza divina, un risultato che dà compimento alla sua glorificazione eterna e la statuisce nello stato augusto. 
Nel corso di tutta l’opera, distinta in tre volumi, mostriamo l’insieme dello sviluppo operativo e realizzativo che, ieri come oggi, il vir religiosvs romano-italiano compie per conseguire la realizzazione del Sommo Bene pubblico e privato, la Salvs. La trattazione è volta a descrivere la pratica della via religiosa specifica dell’uomo italiano e pone in primo piano la dimensione interiore, spirituale e realizzativa, della religione romano-italiana, dimensione su cui fonda la trattazione della pratica esteriore degli uffici civili e dei riti formali.
 
 

 
 

 

pp. 424, formato 17×24, brossura, 34,00 €

 

Sommario

Introduzione

a. Premessa
b. Il metodo religioso tradizionale
– b. 1. La religione, la scienza sacra e la pseudoscienza profana
– b. 2. La religione e la filosofia
— b. 2. 1. Le ragioni della nascita della filosofia religiosa tradizionale
— b. 2. 2. La funzione della filosofia tradizionale e l’importanza del magistero platonico
— b. 2. 3. La filosofia e la definizione della scienza
— b. 2. 4. L’ordine gerarchico delle scienze, il possesso della verità e la soggezione alla credulità
– b. 3. Il metodo filosofico-religioso tradizionale e l’accesso alla conoscenza della religione e del Divino
— b. 3. 1. La retta disposizione dello stvdiosvs nei confronti della religione
— b. 3. 2. Il metodo religioso di stvdivm
— b. 3. 3. La filosofia tradizionale come strumento basilare della conoscenza religiosa
— b. 3. 4. La filologia tradizionale quale supporto fondamentale per l’ascesa alla scienza divina c. Gli approcci erronei alle religioni
– c. 1. Il degrado della conoscenza scientifica dall’antichità alla modernità
– c. 2. Limiti e illusioni della pseudoscienza moderna
– c. 3. L’affermazione delle scienze naturali fra ragione forte e ragione debole
– c. 4. Dalle scienze naturali alle scienze umane, la riduzione dello studio dell’uomo a prassi empirica
– c. 5. L’illusione della conoscenza religiosa nella moderna scienza delle religioni
— c. 5. 1. La pseudoscienza profana e l’approccio alla religione
— c. 5. 2. Metodi e approcci impropri presenti negli studi relativi alle religioni tradizionali
— c. 5. 3. Il metodo storico-critico e le scienze religiose: la sostituzione della sapienza religiosa tradizionale con i moderni studi profani
— c. 5. 4. I risultati illusori del metodo storico-critico applicato al dominio religioso e sovraumano
d. Il piano e la funzione dell’opera

Capitolo I

La Religione Divina Primordiale

I. a. Il Divino Supremo Ianvs
I. a. 1. Il Divino inteso nella sua assolutezza
— I. a. 2. L’automanifestazione del Divino non duale
— I. a. 3. La sovracausalità di Ianvs, l’Avctoritas Svprema e la forma principiale della actio costituente lo stato bifronte
— I. a. 4. Ianvs come Uno e Bene
— I. a. 5. La Potenza Divina, la catabasi e la costituzione delle ipostasi dell’Uno quali gradi della Manifestazione Universale
I. b. Sull’unità dell’Essere Divino, sulla natura della contemplazione e sulla generazione eterna dell’Ente
— I. b. 1. Il significato metafisico e religioso della contemplazione
— I. b. 2. Limite, Illimite e generazione eterna del Primo Ente Divino
I. c. Archetipi Divini: Enadi, Idee, Ragioni quali mediatori dell’eterna epifania del Divino
I. d. L’unità non duale del Divino e l’esperienza teofanica integrale dell’uomo religioso romano-italiano
I. e. L’automanifestazione del Divino Supremo nella Sua Essenza e la sua forma personale
I. f. I gradi teofanici dell’Uno espressi nel synthema, nel symbolon e nell’eikon. La Natura Divina Suprema e la comunicazione della divinità al Tutto
I. g. La dimensione universale della religione e la sua funzione teofanica
— I. g. 1. Il senso etimologico del termine religio
— I. g. 2. Il rapporto uomo-Dio e la religione intesa come un atto dell’intelletto
— I. g. 3. Il senso profondo dell’atto del legere
— I. g. 4. Il fondamento sapienziale e intellettivo dell’atto di religione
I. h. Le Ipostasi Divine, i gradi della religione e la teofania universale
I. i. Satvrnvs, la Persona Divina Universale e la sua presenza teofanica al principio dell’umanità
I. l. Satvrnvs, il Principio della Teofania Eterna del Divino e la Sua Rivelazione Primordiale all’umanità
I. m. L’origine della religione: Religione Divina Eterna e Religione Divina Primordiale
I. n. La teofania divina originale e l’immanenza del Regno e della Regalità Divina nel mondo
I. o. Satvrnia Regna, il Regno Divino Primordiale e la perfezione spirituale originale dell’umanità

Capitolo II

La Religione Divina Primordiale e il Mistero Imperiale di Roma-Italia

II. a. Lo stato regale divino dell’Uomo Originale e la sua condizione di perfezione
II. b. La continuità dello stato regale aureo da Rex Satvrnvs a Rex Latinvs
II. c. La trasmissione della Regalità Divina Aurea da Latino ad Enea: il mistero della palingenesi integrale dell’Età Aurea
II. d. La costituzione divina originale di Enea e il Mistero di Roma
II. e. Roma, la Città Divina e l’unificazione del genere umano nella Pace Universale Integrale
II. f. Il Mistero di Roma-Italia e il suo compimento augusteo
— II. f. 1. Romolo Quirino e la fondazione di Roma
— II. f. 2. Fondamenti di regolarità e legittimità nella fondazione di Roma: la Sapientia, l’Avctoritas e l’Imperivm
— II. f. 3. Rex Romvlvs, il principio dell’avctoritas e la fondazione della Roma Augusta
— II. f. 4. Romolo Re Divino Perfetto e la funzione provvidenziale assoluta di Roma
— II. f. 5. Il Popolo Romano-Italiano e i Fata Imperii
— II. f. 6. Il Mistero della Terra Italia e l’ufficio universale di Impero
— II. f. 7. Il Mistero del Regno Divino Originale e il senso dell’unificazione dell’Italia in Roma
— II. f. 8. L’unificazione e l’identificazione di Roma con l’Italia: una sola religione, una sola civiltà 
—— II. f. 8. 1. Augusto e l’unificazione fatale dell’Italia
—— II. f. 8. 2. L’identificazione di Roma con l’Italia
— II. f. 9. Cosa significa essere italiani: fedeltà alla propria identità divina e al proprio fato di Pace Universale e Salute Pubblica
— II. f. 10. Roma-Italia, l’Augusto Eterno e il compimento dei Fata Imperii

Capitolo III

La religione romano-italiana: origini, missione e funzione

III. a. La costituzione originaria di Romolo e i fondamenti sacrali divini di Roma 
— III. a. 1. Sul sapere
— III. a. 2. Sul divinare
— III. a. 3. Sull’avctoritas, l’avgvrivm e l’imperivm
——- III. a. 3. 1. Avctoritas e Creatio
——- III. a. 3. 2. Centralità dell’avctoritas nella tradizione religiosa romano-italiana
——- III. a. 3. 3. La natura divina dell’Imperivm
III. b. Sacer e sanctvs
— III. b. 1. Sacer e Sacrvm
— III. b. 2. Sanctvs e Sanctitas
— III. b. 3. L’esperienza originale del sacrvm e l’operatività religiosa arcaica
III. c. Rex Romvlvs e la costituzione originale della Civitas
III. d. L’esoterismo del Senatvs e la mistica senatoria
III. e. Avctoritas imperivmqve
— III. e. 1. Forme e modi di costituzione e trasmissione
— III. e. 2. L’esercizio dell’avctoritas nella civitas: dai magistrati ai semplici cittadini
III. f. La costituzione originale della religione del Popolo Romano-Italiano
III. g. L’organizzazione e la struttura fondamentale della religione romano-italiana
III. h. Il sacerdozio, il sacro e il culto pubblico
— III. h. 1. Sacerdos
III. h. 2. Il culto pubblico: essenza, struttura, fine
III. h. 3. Lo stato di civis quale condizione fondamentale per accedere alla religione pubblica
III. i. La funzione della religione romano-italiana: Pax Deorvm Hominvnqve e Salvs Pvblica
— III. i. 1. Religio, pietas e Pax Devm nell’uomo
— III. i. 2. Sapientia, sanctitas, pietas erga patriam e la costituzione della Pax Deorvm Hominvmqve
— III. i. 3. Imperivm Divinvm Romanvm e Pax Deorvm Hominvmqve
III. l. La Salute Pubblica come Suprema Legge e Sommo Bene della civiltà umana
— III. l. 1. La Salute Pubblica come Sommo Bene nelle civiltà religiose tradizionali
— III. l. 2. Le definizioni di politica e medicina come arti della Salute Pubblica e Privata
— III. l. 3. L’importanza dell’educazione religiosa alla sapienza che costituisce l’ente civile secondo giustizia
— III. l. 4. L’unità della salute privata e della salute pubblica nell’ambito filosofico, religioso e civile greco e romano
——-
III. l. 4. 1. La concezione tradizionale della salute dell’uomo
——-
III. l. 4. 2. La corrispondenza fra la salute individuale e quella pubblica in Grecia e a Roma
— III. l. 5. La concezione religiosa della Salvs a Roma

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