La situazione religiosa dei giovani italiani e la loro ricerca spirituale pt.2 Moltissimi giovani sono ormai assuefatti all’edonismo radicale imperante, perciò sono indifferenti alla dimensione religiosa e spirituale dell’esistenza, altri invece sono stati assimilati dall’ateismo militante e perciò assumono una posizione fortemente critica di tipo razionalistico-illuministico nei confronti della religione. Questi ultimi affermano che la fede in Dio si basa su una credenza irrazionale, inoltre dicono che le conoscenze scientifiche sono ormai così avanzate che è sempre più difficile credere in Dio o compiere una vita secondo i dettami della religione. Qualcuno si spinge fino ad affermare che credere in Dio ormai è cosa che fanno solamente le persone ingenue, sprovvedute, ignoranti e impreparate, dato che la religione ormai non è più necessaria, in quanto l’umanità ha raggiunto quel benessere fisico e materiale che ha reso inutile ogni riferimento a Dio e alla religione. Altri ancora, sebbene non professino in maniera palese l’ateismo convinto, di fatto sono atei e coltivano una forma di pseudospiritualità immanente o di “religiosità secolare”, solo in funzione del benessere individuale, dell’armonia di corpo e mente, per stare bene con “se stessi” e con gli altri. Questa “spiritualità” ognuno deve svolgerla a proprio piacimento, secondo il



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