I principi generali della morale trovano la loro applicazione e la loro espressione finale nei nostri vari doveri. Cicerone fa già un’osservazione molto precisa: «Tutta la morale è divisa in due parti; dopo la prima, che si occupa di determinare quale sia il sommo bene, ne viene una seconda dedicata ai precetti che devono regolare tutte le azioni della vita»[1]. Così «l’intera vita è regolata dal dovere; che tu sia un uomo pubblico o privato, nel seno della tua casa o in pubblico, se hai a che fare con te stesso o con il tuo simile, sei soggetto a dei doveri. Se li rispetti sei un uomo onesto, disonesto se li trascuri»[2]. «Tutto ciò che è vero, puro e semplice si adatta mirabilmente alla natura dell’uomo. Alla necessità di conoscere la verità si aggiunge un gusto molto vivido per l’indipendenza; un’anima ben nata non vuole obbedire a nessuno, se non a coloro che che la istruiscono o che hanno ricevuto un potere giusto e legittimo nell’interesse di tutti. È da questa fierezza naturale che nascono la grandezza d’animo e il disprezzo per le cose umane. Non è nemmeno una mediocre prerogativa dell’uomo che questo bellissimo attributo della ragione, capire cosa



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